Collection
Data Encoding and Metadata
- Hierarchies
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Subject Theme & Technological Classification
- Subject Class (259 items)
- Access, dissemination and education (51 items)
- Documentation, conservation and restoration (78 items)
- Fieldwork: survey, excavation and in-situ analysis (41 items)
- Geoarchaeology and environmental heritage studies (25 items)
- Imaging, sensing and diagnostic techniques (13 items)
- Material analysis and archaeometry (6 items)
- Object classification and typologies (14 items)
- Textual heritage: epigraphy and written sources (26 items)
- Theoretical and methodological approaches (5 items)
- Technological Classification (428 items)
- Artificial Intelligence (2 items)
- Computer Graphics (10 items)
- Database (80 items)
- Data Encoding & Metadata (22 items)
- GIS & Cartography (46 items)
- Multimedia & Web Tools (64 items)
- Remote Sensing & Survey (81 items)
- Statistical Analysis & Data Visualization (11 items)
- Virtual Reality & 3D Modeling (112 items)
- Subject Class (259 items)
- Title
- eng Data Encoding and Metadata
- Description
- eng Collections centered on metadata standards, semantic modeling, and encoding practices that support the structuring, linking, and interoperability of archaeological data.
- Subject
- Technological Classification
Items
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Interactive ResourceWiki GNAQuesta Wiki costituisce il manuale d'uso dell'applicativo (template GIS) per la raccolta dei dati destinati alla pubblicazione nella sezione denominata "dati raccolti con standard GNA" del Geoportale. Il template è strutturato per raccogliere dati esito di qualsiasi tipo di indagine ed è quindi utilizzabile in tutte le attività di raccolta e inserimento di dati che utilizzano tale standard di rappresentazione e descrizione dei dati. All'interno del manuale è possibile reperire le informazioni di dettaglio relative alla struttura, alle caratteristiche e alle modalità di compilazione dei singoli campi della banca dati GNA, raccolte all'interno di tabelle; sono inoltre presenti indicazioni più generiche relative al tipo di scelte progettuali effettuate, alla modalità di svolgimento di specifiche operazioni tecniche, a specifici casi d'uso, che possono guidare l'utente nella compilazione. Per facilitare la consultazione da parte dell'utente durante il lavoro di inserimento dei dati, è possibile accedere al manuale anche direttamente dall'interno del template; in tale modalità di consultazione, si viene reindirizzati direttamente ai singoli paragrafi. Nell’interesse di tutti gli utenti, chiediamo di esprimere qualunque dubbio e/o perplessità, di segnalare malfunzionamenti e di formulare proposte migliorative scrivendo agli indirizzi indicati sulle pagine del sito ICA e nella sezione "contatti" del portale GNA, al fine di ottimizzare gli strumenti in uso. Date le specifiche caratteristiche della procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico, effettuata ai sensi delle linee guida emanate con DPCM 14 febbraio 2022, il manuale contiene inoltre indicazioni relative a tale specifica procedura, evidenziate nel testo all’interno di appositi riquadri.
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DatasetVelia, Quartiere orientale, cd. Agorà. Storytelling, backend scientifico, ricostruzioniIl complesso della cd. Agorà di Elea-Velia rappresenta un esempio significativo dell'architettura pubblica della città ellenistica, maturata in un periodo di particolare floridezza economica, i cui riflessi si colgono bene anche nei numerosi interventi di carattere urbanistico. L'edificio, esplorato intorno alla metà del Novecento, non ha conosciuto ancora un'edizione filologica, resa poco agevole anche dalla mancanza di dati di scavo e dalla decontestualizzazione dei materiali recuperati all'epoca. Ancora discussa, peraltro, è l’interpretazione della struttura che, tra le diverse possibilità, è stata di recente considerata come un ginnasio, valorizzando un’ipotesi formulata agli inizi degli anni Sessanta del Novecento. La narrazione elaborata per il progetto E-Archeo ha inteso presentare una prima lettura dell'organizzazione del terrazzamento più basso nella fase ellenistica avanzata, affrontando numerosi problemi ancora aperti, come l'assetto del settore di ingresso, il sistema di accesso al cortile porticato interno, gli interventi di ‘anastilosi’ pregressi, etc. Nell'elaborazione dello storytelling, del backend scientifico e delle ricostruzioni, curate da Carraro Lab, si è tentato, come per gli altri edifici velini, di coinvolgere l'utente e il visitatore nelle riflessioni sulle problematiche ancora aperte e sul percorso ricostruttivo, reso difficoltoso anche dalle trasformazioni dovute al dissesto idrogeologico dell'area in cui sorge l'edificio. L’analisi del complesso e del suo rapporto con la fascia mesourbana della città è stata integrata con alcuni tematismi che contraddistinguono Velia, come la ricchezza delle sorgenti naturali, l’attestazione di peculiari magistrature (ginnasiarchia) legate alla gestione di questo tipo di edifici ancora nella prima età imperiale, insieme ad altri di carattere generale sui ginnasi, sulla loro organizzazione e sul ruolo nel tessuto sociale.
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DatasetVelia, Quartiere meridionale, Unità domestica A.I.2. Storytelling, backend scientifico, ricostruzioniIl Quartiere meridionale di Elea-Velia conserva alcune interessanti evidenze della cultura abitativa di età ellenistica. In particolare, la casa A.I.2 è stata scelta nell'ambito del Progetto E-Archeo per la planimetria più articolata rispetto alle semplici case a cortile centrale. L'unità, infatti, è assimilabile al tipo cosiddetto "a pastas", per la presenza di un vano, a pianta rettangolare allungata, che funge da raccordo e da filtro tra il settore della casa posto intorno a cortile e quello più riservato, costituito da tre ambienti quadrangolari affiancati. L'edificio è interessato da una lunga sequenza di interventi costruttivi, a partire dall'impianto databile agli inizi del III sec. a.C., fino all'età imperiale avanzata. Le ricostruzioni, curate da Carraro Lab, propongono la casa nei suoi primi decenni di occupazione, recuperando, nel percorso narrativo, i temi essenziali dell'abitare in questo ambito cronologico. In assenza dei dati di scavo e dei contesti dei materiali rinvenuti nel corso delle ricerche della prima metà del Novecento, sono state evidenziate le diverse connotazioni planimetrico-spaziali dell'edificio. Il cortile, in posizione centrale, era destinato ad aerare e a illuminare gli ambienti che si disponevano intorno, mentre uno dei vani di questo settore, per la collocazione e gli elementi di confronto con un'altra casa dello stesso isolato (A.I.3), poteva essere stato funzionale ai momenti di aggregazione sociale, come ad esempio il banchetto. Nel grande vano, identificabile come la pastas, sono stati proposti altri elementi di carattere generale, come le aree di piccolo stoccaggio, le dispense e o gli arredi in legno utilizzati in questo periodo. Gli ambienti posti nella parte più riservata della casa sono stati considerati di soggiorno, con le attività della tessitura, o destinati al riposo notturno, mentre altri oggetti, come la ceramica a vernice nera o i bracieri fittili hanno consentito di richiamare, in senso più ampio, alcuni degli aspetti della cultura materiale della città, nell'età ellenistica avanzata.
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DatasetVelia, Quartiere meridionale, cd. Insula II. Storytelling, backend scientifico, ricostruzioniIl complesso dell'Insula II occupa un intero isolato del Quartiere meridionale di Velia, lungo un'importante via di accesso alla città. L'edificio è al centro di un vivace dibattito incentrato soprattutto sui problemi cronologici, relativamente alle fasi edilizie, e su quelli interpretativi. La struttura è composta da un primo settore porticato, in cui era posizionato un altare, seguito da un ampio spazio scoperto, forse un giardino, delimitato da un criptoportico a tre bracci su cui si impostava, probabilmente, un altro portico. Sul piano cronologico l'impianto della struttura è datato alla prima metà del I sec. a.C. o all'età augustea, mentre le trasformazioni successive giungono fino al tardo antico. Le interpretazioni più recenti, invece, sono orientate a riconoscere, nell'edificio, la sede di un'associazione professionale, secondo alcuni legata alla medicina, per il rinvenimento di un ricco arredo scultoreo, composto da un nucleo di statue di medici eleati e di erme, tra le quali quella di Parmenide, da un ciclo di ritratti della famiglia imperiale giulio-claudia e da un gruppo di teste di filosofi, divinità, etc. Le ricostruzioni, curate da Carraro Lab, delineano una proposta di lettura dell'edificio nella primissima età imperiale, che ha affrontato molti temi ancora discussi, come, ad esempio, il rapporto funzionale tra i diversi settori del complesso o la ricomposizione dei portici prima delle variazioni dovute alle fasi più mature dell'edificio e ai restauri moderni. La mancanza di dati di scavo affidabili sul rinvenimento delle statue e sulla loro originaria collocazione, rispetto alle fasi edilizie, ha suggerito di presentare il problema dell'arredo scultoreo come tematismo di carattere più generale, legato all'articolazione tipologica degli spazi e degli organismi architettonici del complesso, coinvolgendo l'utente, anche in questo caso, nel dibattito scientifico aperto e nella complessità della lettura e del percorso ricostruttivo.
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DatasetVelia, cd. Terrazze sacre. Fortilizio di Castelluccio. Storytelling, backend scientifico, ricostruzioniNell'ambito del sistema difensivo di Elea-Velia, il fortilizio di Castelluccio rappresenta, in età ellenistica, la struttura più rilevante per posizione e dimensioni. La torre, a pianta rettangolare allungata, proteggeva il punto di raccordo tra due tratti delle fortificazioni che si sviluppavano lungo il versante settentrionale e meridionale della città, ma costituiva, soprattutto, una postazione strategica di controllo delle aree interne, gravitanti intorno all'abitato. Per questo motivo la torre doveva prevedere un presidio stabile e particolarmente significativo, rispetto alle altre torri a pianta quadrangolare distribuite lungo il tracciato delle mura. La ricostruzione per il progetto E-Archeo, curata da Carraro Lab, ha inteso sottolineare proprio questo aspetto dell'edificio che assumeva una posizione dominante per la collocazione alla sommità di un declivio molto ripido. Le viste privilegiano la rappresentazione dell'assetto interno del fortilizio, dotato di una scala di accesso nel corso della seconda fase edilizia databile agli inizi del III sec. a.C., e quello esterno, caratterizzato da un terrazzamento interpretato come un proteichisma, un apprestamento avanzato che proteggeva, anche con altre strutture mobili, le eventuali sortite dei difensori. La presenza di macchine da guerra allude sia alle esigenze difensive di questo settore delle fortificazioni di Elea-Velia, sia, più in generale, al tema delle tecnologie e della poliorcetica di età ellenistica.
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DatasetVelia, Acropoli, Unità domestica A.XV. Storytelling, backend scientifico, ricostruzioniLe pendici meridionali dell’acropoli di Elea-Velia hanno restituito un ampio nucleo dell’abitato riferibile alle prime generazioni dei Focei, che fondano la città intorno al 540-535 a.C., distribuito lungo i terrazzamenti naturali. Gli edifici, di dimensioni contenute, in media 20-30 m2, presentano, generalmente, una planimetria rettangolare, suddivisa in due ambienti, di cui uno di dimensioni minori. L’unità domestica A.XV, individuata nell'ambito del progetto E-Archeo, viene proposta nella sua ultima fase di utilizzo, quando una sola delle due originarie porte di ingresso consentiva l’accesso direttamente dall’asse stradale su cui si disponeva la struttura. La ricostruzione, curata da Carraro Lab, ripropone l'edificio nel suo rapporto con la viabilità e, in particolar modo, con l'orografia antica, sottolineando uno degli aspetti caratterizzanti dell'organizzazione dell'abitato dell'acropoli. Nelle viste della parte esterna, inoltre, sono stati sviluppati i tematismi legati alle tecniche costruttive e alle soluzioni adottate per i sistemi di copertura e impermeabilizzazione dei tetti. All'interno degli ambienti, di cui non si conoscono i contesti d’uso per l’abbandono e l’obliterazione intenzionali intorno al 480 a.C., sono state suggerite, a titolo esemplificativo, alcune delle attività domestiche ricorrenti in questo ambito cronologico, mentre altri oggetti richiamano diversi aspetti della cultura materiale di Elea-Velia, sul finire del VI sec. a.C.
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DatasetVelia, Acropoli, Unità domestica A.I. Storytelling, backend scientifico, ricostruzioniL'unità domestica A.I si colloca in un settore dell'abitato tardo arcaico di Elea-Velia posto su una dorsale che si sviluppa dall'acropoli verso l'interno. Questa abitazione, nell'ambito del progetto E-Archeo, è stata individuata, considerate anche le lacune documentarie e la momentanea inaccessibilità delle strutture, per la peculiarità della planimetria, riferibile al tipo definito "ad ante" per il prolungamento, nella parte frontale, delle pareti perimetrali laterali. Questo modulo, che si richiama a repertori più antichi, a Elea-Velia viene adottato alla fine del VI sec. a.C. e non appare diffuso, allo stato attuale delle conoscenze, nell'architettura domestica magno-greca di questo periodo. L'edificio A.I, inoltre, si distingue anche per un intervento di ampliamento che, pochi anni dopo la sua costruzione, comporta l'aggiunta, al singolo ambiente originario, di altri due vani. In assenza dei contesti d'uso per l'obliterazione intenzionale della struttura, come accade per tutto l'abitato dell'acropoli, intorno al 480 a.C., il racconto dell'unità domestica e la proposta ricostruttiva, curata da Carraro Lab, si sono arricchiti di una serie di richiami all'organizzazione dello spazio domestico greco, alle attività quotidiane, come la tessitura o la cottura dei cibi su sostegni mobili in terracotta. Altri focus sono stati dedicati alla cultura materiale o ad alcuni eventi significativi di questa fase cronologica di Elea-Velia.
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DatasetThe MedAfriCarbon radiocarbon database and web application. Archaeological dynamics in Mediterranean Africa, ca. 9600-700 BCMedAfriCarbon radiocarbon database and web app are outcomes of the MedAfrica Project —Archaeological deep history and dynamics of Mediterranean Africa, ca. 9600-700 BC. The dataset presented here includes a collection of 1584 calibrated archaeological 14C dates from 1587 samples collected from 368 sites located in Mediterranean Africa (plus some additional dates whose published information is incomplete). The majority of the dates are linked to cultural and environmental variables, notably the presence/absence of different domestic/wild species and specific material culture.
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SoftwareReflectance Transformation ImagingReflectance Transformation Imaging (RTI) is a computation photography technique that captures the surface shape and color of the artefact and enables the interactive re-lighting of the subject from any light direction. Starting from a set of photographs acquired with a fixed camera under varying lighting conditions, RTI encodes the acquired data in a compact way, using view-dependent per-pixel reflectance functions, allowing the generation of new images using any light direction in the hemisphere around the camera place.
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DatasetPAThs documentation repositoryDocumentation and data repository for the Interactive Atlas of Coptic Literature. Available documentation: - Users’ handbook - Database schema - Data repository
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Interactive ResourceMOD - Mappa Open Data archivePortale di accesso ai dati archeologici esposti nella Digital Library del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Università di Pisa.
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Interactive ResourceMateriali formativi sugli applicativi GNACorso di formazione su strumenti e funzionalità del Geoportale (2023) Sono online, sul canale YouTube dell’ICA, le registrazioni del corso di formazione su strumenti operativi e funzionalità del Geoportale Nazionale per l’Archeologia, tenutosi a Roma, presso la sede dell’ICA nei giorni 27, 28 e 29 novembre 2023. Il corso è stato indirizzato al personale tecnico del MiC e ad archeologi liberi professionisti che svolgano, autonomamente o presso ditte, attività per le quali è richiesta l’implementazione del GNA. Si ricorda che la pubblicazione di queste registrazioni è stata fatta al solo fine di rendere disponibili e condividere con una più ampia platea di interessati i contenuti emersi in occasione del corso. La visione in differita non dà, tuttavia, luogo al rilascio di attestazioni o crediti formativi. Di seguito i link alle registrazioni delle tre giornate, con una sintesi dei relativi contenuti e le presentazioni dei relatori:
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DatasetLinee Guida_mappatura backend scientifico sulle ricostruzion virtualiLinee guida fornite alle Università e alle aziende creative coinvolte nel progetto e-archeo per la mappatura del back end scientifico sulle ricostruzioni virtuali ,codifica, modello di struttura dati, modalità operative. Redatto sulla base del modello Extended Matrix, rimodulato anche secondo modalità operative più semplificate ma efficaci ai fini della fruizione scientifica.
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SoftwareExtended Matrix Visual Inspector and QuerierEMviq (Extended Matrix Visual Inspector and Querier) is a complete, interactive 4D visualization and runtime interrogation tool developed by B. Fanini (CNR ISPC) for Extended Matrices – see Extended Matrix (E. Demetrescu, CNR ISPC) official website. The tool focuses on automatic extraction from GraphML files (EMs) targeting 3D visualization, ease-of-use and performance – in order to establish a fast and robust pipeline within a multi-disciplinary team.
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DatasetEAGLE Vocabularies RDF dataThe data under the EAGLE Vocabularies https://www.eagle-network.eu/resources/vocabularies/ . The latest version can always be found in the GitHub repository where these vocabularies are maintained https://github.com/EAGLE-BPN/epidocupconversion/tree/master/edm%2Bvoc/vocabularies%20testing . Documentation of the process of initial production of the vocabularies can be found in the project deliverables https://www.eagle-network.eu/eagle-project/documents-deliverables/ , especially https://www.eagle-network.eu/wp-content/uploads/2013/06/EAGLE_D2.2.1_Content-harmonisation-guidelines-including-GIS-and-terminologies.pdf and https://www.eagle-network.eu/wp-content/uploads/2013/06/EAGLE_D2.2.2_Content-harmonisation-guidelines-including-GIS-and-terminologies-Second-Release.pdf
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DatasetEAGLE Media Wiki RDF data from WikibaseThis is a dump of the triples entered with the Wikibase Extension into the EAGLE Media Wiki for translations. https://wiki.eagle-network.eu/wiki/Main_Page The same data is accessible via the Mediawiki API. It is part of the EAGLE project https://www.eagle-network.eu/.
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Interactive ResourceDizionario Enciclopedico della Civiltà FeniciaIl “Dizionario Enciclopedico della Civiltà Fenicia” (DECF) è un progetto che si avvale di un’ampia e qualificata collaborazione internazionale. Il proposito dell’opera è quello di elaborare un quadro completo e aggiornato delle conoscenze nel campo degli studi fenici e punici e di presentarlo in forma di dizionario, realizzato in un’editio maior consultabile online e una versione cartacea tradizionale. L’obiettivo perseguito è offrire un punto di riferimento a studenti e studiosi, affidabile per contenuto e metodologia, corredato di un apparato bibliografico essenziale per ogni singola voce.
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Interactive ResourceDigital Library del Dipartimento di Civiltà e Forme del SapereLa Digital Library del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere si configura come una finestra proiettata all’esterno, verso altre realtà accademiche e, più in generale, verso tutte le componenti della società, in quell’ottica di condivisione della conoscenza – secondo il paradigma della Scienza Aperta – che è un punto imprescindibile dei nuovi programmi quadro dell’Unione Europea e delle attività di Terza missione delle Università, volte a far sì che i risultati della ricerca non restino confinati nel solo ambito accademico, ma contribuiscano, attraverso il dialogo e l’interscambio culturale e tecnologico, a promuovere la crescita culturale, sociale ed economica della collettività. Finanziata con i fondi dei due Progetti di Eccellenza vinti dal Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere rispettivamente nel 2018 e nel 2023, la Digital Library riunisce, preserva e mette a disposizione il suo ricco patrimonio archivistico/documentario, raccolto negli anni grazie ai numerosi progetti di ricerca promossi dal Dipartimento e grazie alle donazioni: fotografie, rilievi, video, film, oggetti 3D, documenti storici, dataset archeologici, cartografia, audio e molto altro. Si tratta di uno strumento dinamico, pensato per essere costantemente arricchito con nuove collezioni, ospitare incontri e mostre virtuali e coinvolgere un ampio pubblico per scopi che vanno dall’ideazione e lo sviluppo di nuovi progetti di ricerca alla fruizione a qualunque titolo di un patrimonio documentario vario e – in molti casi – unico.
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DatasetDataset Illuminated ManouscriptsLa collezione è composta da sei manoscritti custoditi presso la Biblioteca Augusta di Perugia, databili ai secoli XIII e XIV. Di questi, quattro sono di ambito umbro, uno è di provenienza bolognese e uno è riconducibile ad area toscana. Nel 2011 i codici sono stati oggetto di indagini diagnostiche non invasive eseguite dal Centro di Eccellenza SMAArt dell’Università di Perugia e dall’Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari del CNR, che hanno restituito elementi utili a ricostruire i materiali impiegati, le tecniche esecutive, la distinzione delle mani tra i diversi miniatori impegnati nella decorazione dei volumi nonché la loro localizzazione.
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Interactive ResourceCaere Project | Information Retrieval of the excavation diaries: an active Internet applicationAt the beginning of the Caere Project the functionality of the encoding model implemented for the Vigna Parrocchiale excavation diaries was verified by conducting a series of searches of the electronic documents using specific key elements. In order to make the documents querying system more flexible and accurate, an Internet application based on the ASP (Active Server Pages) and VBSCRIPT technology has been implemented.
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SoftwareATON FrameworkATON framework is based on modern web standards and technologies to create interactive, liquid and collaborative Web3D/WebXR apps targeting Cultural Heritage field. It adopts a “develop once, deploy everywhere” approach, providing building-blocks and a modular architecture for interactive, cross-device 3D on the web
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Interactive ResourceArchaeological Atlas of Coptic LiteratureAn exhaustive digital Archaeological Atlas of Coptic Literature provides a new comprehensive perspective on the spread and development of Coptic literature and manuscript culture. This versatile tool allows detailed and focused research and correlation of chronological, regional and thematic data. It also illustrates the relationship between settlements uncovered by the archaeological and topographical investigations and intellectual activity revealed in manuscripts. The Archaeological Atlas of Coptic Literature is based on a central web database will be continuously updated in the future. The database is composed of seven fundamental parts (entities), dedicated to Places, Manuscripts, Works, Authors, Titles, Colophons, and Collections. Each part addresses specific issues and follows its own methodological guidelines and descriptive protocols which are closely linked to each other in a network pattern that draws it strength from these links. The principal aim is to provide the literary and manuscript tradition with a sound archaeological and geographical context and vice-versa. The Atlas gives full access to the main database and provides different types of search experience, from the easiest (and easy to perform) to the most refined and granular. To help and guide users towards interesting research results some default search filters are prepared and made available, ready to be run and visualised. These “Saved queries” are available for single parts and for geographic data visualisation. The welcome page of the Atlas shows by default all Places that are related to Coptic Literary Manuscripts, and by disabling the filter in the left bar all recorded Places are shown. Amongst other products, PAThs presently includes: - A complete classification of the Coptic manuscript tradition, by means of the attribution of stable identifiers for each manuscript (codicological unit), in order to have univocal coordinates of reference for the entirety of Coptic literary production. Such a classification can be progressively expanded as new manuscripts are discovered. - A detailed codicological description of part of the codicological units (to be expanded progressively). - A complete classification of Coptic literature, by means of the attribution of a Clavis Coptica (CC) entry for each work and each title, and of a stable identifier for each colophon. - A complete census of the relevant places, including sites where individual manuscripts (for instance codices buried with a body, as a funerary kit) or entire ‘collections’ (for example a monastery library) have been found; major Late Antique and Medieval archaeological sites, as known from published reports; other places of political, religious, and cultural significance (like episcopal sees), even when they have left no specific physical trace or evidence. - A census, edition, and translation of Coptic titles. - A census, edition, and translation of Coptic colophons. - A classification of book formats, writing supports and other relevant codicological features of the manuscripts, in relation to the texts that they transmit.